Rendita AVS dal 1° pilastro, capitale dalla cassa pensioni, fondi dal 3° pilastro
Il pensionamento implica molti cambiamenti, anche sul piano economico. Infatti il salario abituale viene meno e molti si preoccupano per la sicurezza finanziaria. Per fortuna la previdenza svizzera per la vecchiaia attutisce il problema, almeno in parte.
- La previdenza svizzera per la vecchiaia si basa sul sistema dei tre pilastri, secondo cui il 1° e il 2° sono obbligatori, mentre il 3° è facoltativo.
- Nel migliore dei casi le prestazioni di vecchiaia dal 1° e dal 2° pilastro, insieme ai fondi del 3° pilastro, coprono l’ultimo salario all’80 %.
- Vanno evitate eventuali lacune contributive, che possono ridurre la rendita AVS.
- Il sistema dei tre pilastri è stato sancito nella Costituzione federale della Confederazione Svizzera nel 1972.
- La rendita massima per persone singole ammonta a CHF 2’390 al mese, mentre per i coniugi a CHF 3’585.
- Le persone con attività lucrativa affiliate a una cassa pensioni possono versare ogni anno massimo CHF 7'056 nel 3° pilastro, mentre i lavoratori autonomi senza cassa pensioni il 20 % del reddito annuo, massimo CHF 35'280.
«Da quando ho definito un chiaro budget per la mia pensione, sono molto più tranquillo e ho più tempo da dedicare al ruolo di allenatore Juniores.»
La previdenza svizzera per la vecchiaia si basa sul sistema dei tre pilastri della previdenza statale, professionale e privata ed è sancita dal 1972 nella Costituzione federale della Confederazione Svizzera. I tre pilastri garantiscono la sicurezza finanziaria nella vecchiaia e mirano a mantenere il tenore di vita abituale dopo il pensionamento. L’entità della prestazione di vecchiaia dal 1° e dal 2° pilastro al momento del pensionamento è individuale e dipende dal reddito e dalla durata di contribuzione. A ciò si aggiungono i fondi individuali dal 3° pilastro.
La previdenza statale è obbligatoria per tutti e include l’assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS), l’assicurazione per l’invalidità (AI), l’indennità di perdita di guadagno per chi presta servizio (IPG) e in caso di maternità nonché l’assicurazione contro la disoccupazione (AD).
Nel pensionamento ordinario entra in gioco la rendita AVS. L’entità dipende dal reddito medio e dal numero di anni di contribuzione. Chi ha lacune contributive o opta per il pensionamento anticipato, deve mettere in conto riduzioni della rendita. La rendita massima per persone singole ammonta a CHF 2’390 al mese, mentre per i coniugi a CHF 3’585. La somma delle due rendite individuali di una coppia non deve superare il 150% della rendita massima per le persone sole. La rendita minima è di CHF 1’195 al mese per le persone singole e di CHF 2’390 per i coniugi.
La previdenza professionale assicura i dipendenti con un reddito minimo di CHF 21’330 all’anno. Non sono assicurati obbligatoriamente i lavoratori indipendenti che, però, in determinate circostanze possono affiliarsi su base facoltativa al 2° pilastro.
Le prestazioni della previdenza professionale integrano la rendita del 1° pilastro, volta a garantire il minimo esistenziale, e mirano a consentire di mantenere il tenore di vita abituale: insieme dovrebbero costituire il 60 % dell’ultimo salario. Possono essere riscosse sotto forma di capitale o di rendita. La base per il calcolo della rendita della cassa pensioni è data dal capitale di vecchiaia risparmiato e dall’aliquota di conversione.
La previdenza privata è facoltativa. Inoltre è individuale, prevede agevolazioni fiscali ed è a disposizione di tutte le persone con attività lucrativa. Il 3° pilastro copre eventuali lacune previdenziali e aiuta ad accumulare il patrimonio. Il suo obiettivo è incrementare le prestazioni di vecchiaia di un ulteriore 20 % per rappresentare complessivamente, insieme al 1° e al 2° pilastro, l’80 % dell’ultimo salario.
Le persone con attività lucrativa affiliate a una cassa pensioni possono versare ogni anno massimo CHF 7'056, mentre i lavoratori autonomi senza cassa pensioni il 20 % del reddito annuo (massimo CHF 35'280). L’entità dei risparmi messi da parte al momento del pensionamento dipende quindi dai versamenti effettuati.
Grazie alla previdenza giusta, con le prestazioni dal 1°, 2° e 3° pilastro è possibile coprire l’80 % dell’ultimo salario.
Chi non effettua regolarmente versamenti nell’AVS, rischia di avere lacune. La brutta notizia è che queste lacune contributive possono comportare una riduzione della rendita AVS. Invece la buona notizia è che i contributi mancanti possono essere versati a posteriori e che, quindi, è possibile colmare di nuovo le lacune. Attenzione però: i pagamenti successivi sono possibili solo per lacune degli ultimi cinque anni e per i periodi in cui eravate assicurati in Svizzera.
Le lacune contributive possono formarsi se effettuate un soggiorno piuttosto lungo all’estero, se non pagate contributi AVS durante gli studi, se svolgete tanti e brevi impieghi presso diversi datori di lavoro o se percepite prestazioni di indennità giornaliera dall’assicurazione in caso di infortunio o malattia. La cassa di compensazione fornisce informazioni dettagliate su eventuali lacune. Qui potete ordinare un estratto specifico.
Il pensionamento permette di ottenere un risparmio fiscale, ma non molto cospicuo. Le entrate percepite con la rendita dall’AVS e dalla cassa pensioni sono inferiori rispetto al reddito da attività lucrativa, ma in cambio vengono meno deduzioni come quelle per il 3° pilastro o per le spese professionali. Una differenza si presenta per quanto riguarda la riscossione del capitale e la rendita del 2° pilastro: mentre il capitale riscosso viene tassato solo una volta e a un’aliquota più bassa rispetto al solito reddito, la rendita deve essere tassata ogni anno interamente come reddito.
Sì, un prepensionamento comporta una riduzione della rendita AVS a vita. Per legge potete anticipare la vostra rendita AVS di uno o due anni. La riduzione per ogni anno di prelievo anticipato è pari al 6,8 %.