L’analisi di rilevanza è uno strumento importante per definire e seguire il percorso delle PMI verso una maggiore sostenibilità. Scoprite qui:
- Cos’è l’analisi di rilevanza
- Quali vantaggi ha
- Come si effettua
- Che si tratti di requisiti legali, dei desideri della clientela oppure della propria immagine come datore di lavoro, per le PMI è sempre più importante avere una gestione sostenibile e fornire informazioni trasparenti sulle misure implementate. L’analisi di rilevanza è utile in questi casi.
- Anche se le PMI sono (ancora) esenti dall’oneroso obbligo di redigere rapporti di sostenibilità, possono comunque essere obbligate alla trasparenza in fatto di sostenibilità se sono fornitori di grandi imprese nazionali o estere.
- L’analisi di rilevanza costituisce un primo passo per avvicinarsi in modo sistematico e strategico al tema della sostenibilità. Sostanzialmente è utile per tutte le PMI. Viene eseguita ogni 3–5 anni.
- Nell’analisi di rilevanza un’azienda delinea i temi e le misure in ambito di ESG che ritiene strategicamente più importanti dal punto di vista della sostenibilità. A tal fine vengono considerati il core business e i fattori d’impatto e viene valutata la situazione attuale in base alla quale ricavare poi le misure necessarie.
- Nell’implementazione delle misure viene data la priorità a quelle urgenti e importanti per il successo dell’azienda a lungo termine, a quelle che devono essere comunque attuate in ogni caso e a quelle con cui si ottengono i risultati migliori con i mezzi a disposizione.
- Il percorso verso la sostenibilità non è uno sprint, ma una maratona. È importante quindi non fare troppe cose in una volta quando si tratta di implementare le misure. Meglio fare meno, ma farlo bene.
- La piattaforma di sostenibilità Synesgy aiuta a verificare la situazione attuale, effettuare una valutazione, individuare le misure e ottenere la certificazione ESG. Il certificato dimostra l’impegno dell’azienda in materia di sostenibilità nei confronti dei propri stakeholder.
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Rilevanza: quali vantaggi ha l’analisi di rilevanza e per chi è utile?
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Valutazione: come trarre le giuste conclusioni dall’analisi di rilevanza
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Il rovescio della medaglia: quali svantaggi ha l’analisi di rilevanza?
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Limiti: qual è la differenza tra un’analisi di rilevanza e un rapporto di sostenibilità?
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Passo successivo: certificazione ESG, per la clientela Baloise è semplice e conveniente
L’analisi di rilevanza, detta anche analisi di materialità, è uno strumento strategico per individuare e assegnare le priorità alle questioni di sostenibilità (criteri ESG) che sono importanti per il successo a lungo termine di un’azienda. Sulla base di tale analisi si possono ricavare e attuare misure mirate.
Affrontando volontariamente il tema della sostenibilità in modo così ampio, ci si occupa delle tematiche più importanti sia per l’attività di un’azienda sia per le sue parti interessate (stakeholder).
ESG sta per Environmental, Social e Governance (ambiente, società e gestione d’impresa). Sono tre criteri che vengono usati per valutare la sostenibilità e l’orientamento etico a lungo termine di investimenti e aziende.
Quest’area comprende tutti gli aspetti che hanno a che fare con la tutela ambientale e con la sostenibilità ecologica.
Esempi:
- Misure a favore del clima: riduzione delle emissioni di gas serra
- Salvaguardia delle risorse: impiego efficiente di acqua ed energia
- Gestione dei rifiuti: riciclaggio e riduzione al minimo dei rifiuti
Quest’area riguarda le ripercussioni sociali di un’azienda sul proprio personale, sulla clientela e sulla società nel suo insieme. È la sostenibilità sociale.
Esempi:
- Condizioni di lavoro: salari equi e condizioni di lavoro sicure
- Diversità e inclusione: promozione della diversità e delle pari opportunità
- Collettività: impegno in comunità locali e progetti sociali
Quest’area comprende la gestione e il controllo d’impresa, inclusi i processi interni e le relative strutture.
Esempi:
- Etica e compliance: rispetto di leggi e di standard etici
- Trasparenza: divulgazione di informazioni finanziarie e di processi decisionali
- Lotta alla corruzione: misure volte a evitare concussione e corruzione
Anche se la legge non obbliga (ancora) a redigere un rapporto di sostenibilità, ci sono buone ragioni per cui ogni PMI dovrebbe effettuare un’analisi di rilevanza:
- Vantaggio competitivo: l’azienda vuole affrontare per tempo il tema della sostenibilità. Si pone degli obiettivi di sostenibilità e attua sistematicamente le relative misure. In tal modo, l’azienda dovrebbe diventare più sostenibile e ottenere un vantaggio competitivo.
- Ruolo pionieristico: l’azienda intende posizionarsi come sostenibile sul mercato del lavoro, nei confronti della clientela ecc. e magari assumere così un ruolo pionieristico nel proprio settore.
- Compliance: per ragioni di compliance, la PMI vuole accertarsi non solo di soddisfare tutti i requisiti di sostenibilità al momento attuale, ma vuole anche essere preparata in modo proattivo agli sviluppi futuri, ad esempio nel caso venga approvata una legge che estenda l’obbligo di redigere un rapporto di sostenibilità, così come propone il Consiglio federale.
- Catena di fornitura: l’azienda è fornitore di grandi imprese attive a livello internazionale o vorrebbe diventarlo. È quindi costretta a dichiarare in modo trasparente le proprie prestazioni in termini di sostenibilità, perché una grande impresa che ha l’obbligo di redigere un rapporto di sostenibilità deve essere in grado di fornire informazioni sulla propria catena di fornitura.
Un’analisi di rilevanza non comprende sempre gli stessi elementi fissi. Può essere molto complessa, se prende in considerazione le interazioni con l’ambiente. Ad esempio, la possibilità di
- convertire la propria azienda all’economia circolare;
- usare energie rinnovabili prodotte con impianti propri, come i pannelli solari;
- ridurre al minimo i materiali di imballaggio, usare materiali con una quota riciclabile elevata o evitare le plastiche nocive, come previsto ad esempio dal prossimo regolamento UE sugli imballaggi;
- elaborare misure di risparmio energetico, come l’impiego del calore residuo emesso dagli edifici delle fabbriche, che vadano oltre i metodi già noti (ad esempio le lampade a LED);
- includere l’analisi dei rischi legati alla posizione dovuti a pericoli naturali;
- verificare i propri prodotti e le proprie materie prime alla luce delle norme future, ad esempio quelle riguardanti l’impiego sostenibile del legno nei mercati esteri.
L’analisi di rilevanza può comunque essere anche molto pragmatica e limitata a pochi aspetti. Le aziende hanno diverse possibilità: possono effettuare l’analisi di rilevanza da sole o insieme ad altre aziende oppure avvalersi di consulenza e assistenza esterne. Come avviene per lo sviluppo della strategia, anche questa analisi viene di norma ripetuta ogni 3–5 anni.
L’analisi comprende tre fasi e da ciascuna di queste emergono questioni specifiche, che però non sono sempre tutte rilevanti per tutte le aziende:
Qui vengono trattate le questioni fondamentali a livello strategico:
- Cosa facciamo?
- In quale contesto operiamo?
- Qual è la nostra strategia di sostenibilità a breve, medio e lungo termine?
- Quali aspetti della sostenibilità sono importanti per noi?
In una seconda fase si delinea un quadro del contesto in cui opera l’azienda e dei relativi requisiti di sostenibilità. A tale scopo, sono adatti metodi quali l’analisi di documenti, le interviste o anche i sondaggi online:
- Che cosa ci richiede il legislatore? Che cosa verrà aggiunto in un prossimo futuro?
- Cosa si aspetta la nostra clientela finale da noi?
- WCosa si aspettano da noi le aziende che riforniamo?
- Tra queste vi sono aziende che devono redigere un rapporto di sostenibilità e che prima o poi obbligheranno anche noi a farlo?
- Tra queste vi sono aziende estere che devono fornire informazioni sulla sostenibilità e le condizioni di produzione della loro catena di fornitura?
- Quali sono i miei mercati? Quali sono i rischi, gli standard e i criteri di sostenibilità specifici del settore?
- Cosa si aspettano gli investitori e le banche da noi?
- Cosa fanno i nostri concorrent?
- Cosa si aspetta il pubblico da noi?
La terza fase comprende tutti i temi ESG. Qui emergono, ad esempio, le seguenti domande:
- Quanta elettricità consumiamo? Da dove proviene?
- Come gestiamo i rifiuti?
- Come vengono al lavoro le collaboratrici e i collaboratori?
- Come facciamo i viaggi di lavoro?
- Quante ore di formazione seguono le collaboratrici e i collaboratori?
- Come gestiamo i dati della clientela?
- Abbiamo una direttiva interna per la sicurezza sul lavoro?
- Abbiamo soluzioni integrate per la gestione dei rischi?
Rispondendo a queste e ad altre domande pertinenti ai temi ESG vi farete un quadro completo della posizione della vostra azienda in termini di sostenibilità e dei temi che sono rilevanti per voi. Uno strumento prezioso è il questionario sulla piattaforma di sostenibilità di Synesgy (si veda sotto).
In base alla valutazione della situazione attuale potete ricavare le misure che vi consentono di essere più sostenibili. Da questo lungo elenco di possibili misure dovrete selezionare quelle giuste. A tale scopo vi sarà utile usare come guideline l’analisi di rilevanza, che vi mostra quali misure sono importanti.
Attuate le misure
- che sono essenziali, importanti e urgenti per la vostra azienda e per il suo successo a lungo termine;
- che dovete comunque adottare in ogni caso, ad esempio per adempiere ai requisiti imposti dalla legge o in qualità di fornitori;
- che con le risorse disponibili consentono di ottenere i risultati migliori in termini di sostenibilità.
💡 Consiglio
Non cercate di attuare contemporaneamente tutte le misure del vostro lungo elenco. È meglio concentrarsi su due o tre temi e affrontarli nel modo giusto.
Rendere più sostenibile l’azienda è un processo che dura diversi anni e che va sempre ricontrollato, perché non cambiano solo i requisiti di legge, ma è possibile che cambino anche quelli degli stakeholder, soprattutto quando ne arrivano di nuovi. In generale, prima un’azienda inizia a occuparsi del tema della sostenibilità, più è semplice migliorare nel corso del tempo.
I passi che si compiono in direzione di una maggiore sostenibilità impegnano delle risorse sotto forma di tempo e denaro. È quindi importante verificare esattamente per quali misure devono essere impiegate tali risorse. Non ha molto senso implementare immediatamente tutte le misure possibili. Se i costi da sostenere per queste misure (“cost of compliance“) diventano così alti che un’azienda non è più in grado di lavorare in modo redditizio, significa che ha esagerato. Soprattutto le PMI che hanno risorse finanziarie e di personale limitate devono assolutamente ponderare cosa è richiesto dalle normative e cosa è opportuno fare in base all’analisi di rilevanza.
💡 Consiglio
Coinvolgete le collaboratrici e i collaboratori in questo viaggio verso la sostenibilità e fate in modo che si appassionino al tema, così sarà più facile elaborare delle misure ad attività in corso e all’interno dell’azienda. La nostra guideline vi fornisce 50 consigli su come motivare il personale a favore della sostenibilità.
A differenza dell’analisi di rilevanza, il rapporto di sostenibilità è molto più completo e, in termini di requisiti e impegno richiesto, è paragonabile a una relazione sulla gestione. Al momento, in Svizzera, la redazione di un rapporto di sostenibilità è obbligatoria per circa 400–500 aziende che superano determinati valori soglia:
- Aziende quotate in borsa
- Più di 500 collaboratrici e collaboratori
- Più di 40 milioni di franchi svizzeri di fatturato o
- Più di 20 milioni di franchi svizzeri di totale di bilancio in due anni consecutivi
Esiste comunque un disegno di legge che obbliga un totale di circa 3'500 aziende a redigere un rapporto di sostenibilità in conformità con i criteri UE. In tal caso, i valori soglia verrebbero abbassati. E sarebbero obbligate a redigere il rapporto di sostenibilità anche le aziende non quotate in borsa che soddisfano due valori soglia su tre nel corso di due anni:
- Più di 250 collaboratrici e collaboratori
- Più di 50 milioni di franchi svizzeri di fatturato
- Più di 25 milioni di franchi svizzeri di totale di bilancio
La consultazione si è conclusa il 17 ottobre 2024 e la risposta del Consiglio federale è attesa per il primo o il secondo trimestre del 2025.
A integrazione dell’analisi di rilevanza e come prima misura derivante da essa, è utile procedere a una verifica approfondita della situazione attuale, a una valutazione e a una certificazione. Sulla piattaforma di sostenibilità di Synesgy trovate un utile tool che potete usare in autonomia.
Sul sito potrete compilare un questionario di autovalutazione ESG. Per le PMI con un massimo di 50 collaboratrici e collaboratori è disponibile un questionario semplificato. Come risultato riceverete una valutazione, oltre a consigli sulle misure riguardanti tutti i criteri ESG per migliorare passo dopo passo nell’ambito della sostenibilità. Grazie all’analisi di rilevanza effettuata in precedenza, saprete già quali sono le misure rilevanti da implementare.
Il certificato, che va rinnovato ogni anno, serve anche per comunicare le proprie prestazioni in termini di sostenibilità, cosa necessaria o opportuna, ad esempio, in veste di fornitore di grandi imprese, in occasione di bandi, sul sito Internet o sui social media. I dati già registrati saranno disponibili anche l’anno successivo attraverso il tool. Questo consente di inserirli rapidamente e di seguire i progressi. È un vantaggio anche per chi non compila (ancora) tutto il questionario e non vuole (ancora) farsi certificare, perché si ricevono comunque informazioni preziose su quali temi legati alla sostenibilità sono presenti.
La consulente Stefanie Egger ha un’esperienza comprovata di oltre 20 anni nei settori della gestione dei rischi, della consulenza strategica e del change management. Oggi dirige il settore ESG da CRIF in veste di membro del comitato di direzione.
Fornisce consulenza alle aziende in ambito di gestione dei rischi ESG e con l’obiettivo di creare sempre un valore aggiunto duraturo. Insieme al suo team, aiuta le PMI a ottenere un certificato ESG riconosciuto a livello internazionale attraverso la piattaforma Synesgy propria di CRIF, concessa in licenza dalla Global Reporting Initiative GRI. Stefanie Egger assiste le grandi imprese nella gestione sostenibile delle loro catene di fornitura e gli istituti finanziari nella valutazione dei portafogli della clientela in base ai criteri ESG.