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Finance4Women La protezione della maternità in Svizzera – Risposte alle principali domande

Informazioni sulla protezione della maternità in Svizzera – Ti spieghiamo tutto:

  • Lavorare incinta: i tuoi diritti
  • Obblighi per il datore di lavoro
  • Regole sul luogo di lavoro dopo il parto
28 febbraio 2024
La gravidanza è un periodo particolare che comporta diritti particolari anche sul posto di lavoro. In Svizzera valgono regolamentazioni specifiche per la protezione della maternità. Sia durante la gravidanza che dopo il parto godi di una tutela ben precisa.
Indice

Aspetti un bambino? Congratulazioni! Dato che questo evento spinge a porsi molte domande, ti diamo le risposte principali a proposito dei i tuoi diritti sul posto di lavoro durante la gravidanza, la protezione della maternità e dopo il parto:

  • Definizione: Che cos’è la protezione della maternità?
  • Durante la gravidanza: quali sono i tuoi diritti durante la gravidanza e quali obblighi ha il tuo datore o la tua datrice di lavoro?
  • Dopo il parto: quali regole valgono per le settimane dopo la nascita e durante l’allattamento.
Cosa si intende per protezione della maternità?

La protezione della maternità tutela la salute della madre e del nascituro sul posto di lavoro con diversi diritti e doveri. Inizia al concepimento, cioè il primo giorno della gravidanza, e comprende molto di più che il solo Congedo di maternità. La protezione della maternità è regolamentata nella Legge sul lavoro e termina al più tardi alla fine dell’allattamento con il compimento del primo anno di età.

I diritti durante la gravidanza

Con la gravidanza inizia una nuova fase della tua vita. Anche sul lavoro cambiano diverse cose. La tua datrice o il tuo datore di lavoro ha l’obbligo di strutturare le tue condizioni di lavoro durante la gravidanza in modo da non compromettere né la tua salute né quella del bambino.

Posso essere licenziata durante la gravidanza?

Il tuo datore o la tua datrice di lavoro non possono licenziarti durante la gravidanza e fino a 16 settimane dopo il parto. In questo periodo, infatti, sei protetta dalla disdetta secondo il Codice delle obbligazioni (CO), art. 336c.

Ci sono due eccezioni che permettono una disdetta durante la gravidanza.

  • Licenziamento immediato: se sussiste una causa di licenziamento immediato, il tuo datore o la tua datrice di lavoro possono licenziarti in qualsiasi momento. Deve però esserci un "motivo grave". Un esempio di motivo grave è un comportamento illecito grave o intenzionale. Sull’esistenza di tale motivo decide un giudice o una giudice.
  • Contratto di disdetta: un contratto di disdetta permette una cessazione di comune accordo del rapporto di lavoro. Dipendenti in stato di gravidanza vengono a volte sollecitate a firmare questo tipo di contratti perché essi evitano la protezione dalla disdetta e il pagamento continuato del salario. È importante che tu conosca i tuoi diritti e non ti faccia mettere sotto pressione per prendere decisioni che non vorresti.
Ricevo il mio salario se non posso lavorare a causa della gravidanza?

La gravidanza come tale non dà il diritto di ricevere un salario senza lavorare. Infatti la gravidanza non è una malattia. Le donne in stato di gravidanza vengono quindi considerate ancora abili al lavoro. Per questo puoi smettere di lavorare, ma senza certificato medico non hai diritto al pagamento continuato del salario.

Durante la gravidanza mi vengono concesse più pause?

A partire dal quarto mese di gravidanza hai diritto a un riposo giornaliero di 12 ore se lavori principalmente in piedi. Oltre alle regolari pause hai diritto a una breve pausa supplementare di dieci minuti ogni due ore di lavoro. Queste pause sono però pagate solo se per lavorare devi stare in piedi tutto il giorno.

Quante ore posso lavorare durante la gravidanza?

Da una donna in stato di gravidanza non possono essere richieste più di nove ore di lavoro. Ciò vale anche se il contratto di lavoro prevede un orario di lavoro più lungo. A partire dal sesto mese ti può essere richiesto di lavorare in piedi solo per al massimo quattro ore.

Devo effettuare ore supplementari?

No, durante la gravidanza non devi effettuare ore supplementari.

Devo svolgere tutte le attività?

No, non puoi svolgere lavori pesanti o pericolosi. A meno che il tuo datore o la tua datrice di lavoro abbia richiesto un’analisi di rischio che attesti la non pericolosità per la salute tua e del bambino. Queste attività comprendono ad esempio il sollevamento di carichi pesanti o il contatto con sostanze chimiche pericolose e raggi X. Se non ti può essere offerto un lavoro equivalente ricevi comunque l’80 per cento del salario.

Posso lavorare a turni?

Puoi lavorare di notte solo fino alla fine del settimo mese. Hai tuttavia diritto già prima di esigere un lavoro equivalente di giorno. Dall’ottavo mese comunque al tuo datore o alla tua datrice di lavoro non è più consentito farti lavorare di notte. Se non c’è un lavoro equivalente di giorno, hai diritto a ricevere l’80 per cento del salario senza lavorare.

I diritti della madre dopo il parto

Anche nelle settimane dopo la nascita la madre e il bambino sono soggetti a particolare tutela sul posto di lavoro.

Posso essere licenziata dopo il parto?

No. Proprio come durante la gravidanza, non puoi essere licenziata le 16 settimane dopo la nascita del bambino. Poi termina la protezione dalla disdetta. La protezione dalla disdetta termina anche se sei tu a dare la disdetta o se concordi uno scioglimento del contratto con il datore o la datrice di lavoro.

 

Da quando posso riprendere a lavorare dopo il parto?

Per le prime otto settimane dopo il parto non puoi lavorare. In quest’arco di tempo devi infatti poter pensare a riprenderti e a creare uno stretto legame con tua figlia o tuo figlio. Per questo vige un divieto assoluto di lavoro in questo periodo. Poi sei libera di tornare a lavorare. Ma attenzione: se riprendi a lavorare prima del termine del congedo di maternità (14 settimane) non ricevi più l’indennità di maternità.

Quali lavori posso svolgere dopo il parto?

Fino alla 16a settimana dopo il parto sei tu a decidere se vuoi lavorare e fino ad allora non devi nemmeno prestare lavoro notturno. Il tuo datore o la tua datrice di lavoro deve offrirti un lavoro alternativo equivalente di giorno. Se non è possibile ricevi comunque l’80 per cento del salario. Lo stesso vale per lavori pericolosi o pesanti. Non ti è consentito prestare tali lavori durante l’intero periodo di allattamento.

Cosa succede se dopo il parto non riesco a fornire prestazioni sufficienti?

Se le tue capacità sono ridotte i primi mesi dopo il parto, non devi effettuare lavori che superino le tue possibilità. Ti serve però un certificato medico nel quale deve essere indicato esattamente quali lavori non puoi eseguire.

I motivi possono essere svariati. Come:

  • difficoltà di concentrazione dopo il parto
  • persistenza di deficit di memoria dovuti alla gravidanza
  • depressione post partum prolungata

Il tuo medico può esonerarti da determinati lavori anche se non riesci a stare seduta o in piedi oppure se hai dei dolori.

Posso allattare sul posto di lavoro?

Alle madri lavoratrici sono consentiti l’allattamento o l’estrazione del latte sul posto di lavoro. La tua impresa deve metterti a disposizione un locale apposito.

Anche il tempo necessario all’allattamento o all’estrazione del latte è considerato orario di lavoro retribuito. A seconda della durata del lavoro giornaliero, hai diritto a questo tempo per allattare ed estrarre il latte:

  • 30 minuti per una durata del lavoro di massimo 4 ore
  • 60 minuti per una durata del lavoro di massimo 7 ore
  • 90 minuti per una durata del lavoro di oltre 7 ore
Posso rimanere a casa se mia figlia o mio figlio è malata/o?

Puoi rimanere a casa tre giorni per prendertene cura. Ma hai bisogno di un certificato medico. Questo termine di tre giorni vale per ogni caso di malattia. Il numero dei casi di malattia all’anno non è limitato. In questo periodo continui ad aver diritto al pagamento continuato del salario e alla tua datrice o al tuo datore di lavoro non è permesso ridurre i tuoi giorni di ferie.

Ho diritto a una riduzione dell’orario di lavoro dopo il congedo di maternità?

I datori e le datrici di lavoro non sono tenuti per legge a offrire il lavoro parziale. Se desideri ridurre l’orario di lavoro dopo la gravidanza è meglio chiarire le possibilità già prima del parto. Se il tuo datore o la tua datrice di lavoro non sono disponibili a farti continuare a lavorare a tempo parziale, tu o la tua impresa dovrete disdire il rapporto di lavoro.

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